I registri akashici: cosa significa DAVVERO "l'ha deciso la tua anima"
Molto spesso la frase "l'ha deciso la tua anima", viene introdotta nei discorsi con aberrante significato di : "quello che ti è capitato di brutto è voluto dal tuo piano di anima era tutto progettato quindi te lo tieni", con sottofondo di colpevolizzazione e ineluttabilità del fato, cui sembrerebbe che saremmo come marionette gestite da fili, almeno un tempo tirate da un dio barbuto stile mangiafuoco, adesso da una presunta demenza del nostro sè superiore. Di male in peggio.
Questo capita ogni volta che invece che andare a fondo delle questioni, si usano concetti profondi e complessi, come semplificazione dogmatica e come "bypass spirituale" (cioè un modo di non prendersi la responsabilità della nostra vita con la scusa della spiritualità).
In questo caso, è molto semplice: l'anima nei registri akashici si annota delle previsioni di quello che a grandi linee potrebbero essere i punti focali, le lezioni da imparare, gli incontri importanti da fare e anche varie opzioni di come e quando lasciare questa incarnazione (sì, ho detto varie opzioni).. il tutto nei dettagli è lasciato non al fato, ma a due cose molto più funzionali all'evoluzione dell'anima: il libero arbitrio terreno e la legge di causa effetto, cioè tutte quelle circostanze e quei presupposti per cui SE si verificano determinati elementi, accadrà la parte A del piano, SE se ne verificano altri partirà la parte B.
Questo perchè il nostro piano di anima e la nostra evoluzione sono intrecciati a quelli di tutte le altre anime coinvolte e il karma di uno influisce su quello altrui e così quello collettivo e viceversa. Ma non solo il karma: soprattutto le nostre scelte!!! Coscienti, responsabili e ispirate!!!!
La vita è una danza libera tra la volontà dell'anima prima di venire qui e quello che costruisce proprio da quaggiù! E non potrebbe essere altrimenti!
Se così non fosse, non avrebbe senso poi pensarci co-creatori del mondo e questo ruberebbe troppo alla responsabilità personale!
Faccio subito un esempio enorme, per capirci. Se un edificio non viene curato e crolla addosso a delle persone, questo non significa che per forza era il destino di quelle persone.
Significa che le persone "vittime" del crollo e coloro che avrebbero dovuto avere cura della manutenzione avevano previsto la lezione di "avere cura della cosa collettiva". Potevano farlo direttamente avendone cura (quindi immettendo una nuova causa e un nuovo effetto), oppure se ciò non avveniva, le vittime avevano previsto che sarebbe potuto succedere che per dare questa lezione alla coscienza collettiva si sarebbero magari trovate lì. Vedete quanti se e quanti magari?
Stessa cosa se una vittima subisce un reato: non è colpa della vittima che se lo era pianificato (o peggio attratto come dicono i faciloni della legge di attrazione da supermercato), la lezione era far sì che non accadesse, magari questo coinvolgendo vari strati della collettività, oltre che il "colpevole" e la "vittima". Quanta responsabilità e bisogno di giustizia riparativa ci pone questa prospettiva?
E così via...
Certo, se un'anima non se lo era previsto neanche di striscio, magari non ci si sarebbe trovata, certo, ci sono situazioni in cui effettivamente la persona si pianifica un suo momento del trapasso e più o meno delle modalità, dato che la morte è ineluttabile (ma dato che sono variabili, neanche leggendo il registro akashico potremo mai prevedere queste cose!) ma capite la differenza di portata di questo punto di vista rispetto al fatalismo?
Ci rende responsabili, ma non in senso colpevolizzante, in senso proattivo, verso noi stessi e verso la comunità.
Cancella la colpevolizzazione new age delle vittime di qualsivoglia cosa e ridona potere all'individuo, pur lasciando spazio all'accettazione degli eventi. Gli dà però una forza trasformatrice (quando capita qualcosa posso imparare e fare sì che altri possano in futuro vivere condizioni migliori).
Questa prospettiva sui registri akashici e sulle decisioni della nostra anima, ha molto a che fare con la base di filosofia Huna da cui trae l'ho'oponopono moderno, e gliene restituisce la potenza evolutiva antica.
La Huna è uno spunto, un trampolino ideale cui fare lancio di approccio, i registri akashici sono lo strumento per sondare questi aspetti e tanto altro.
I pittori del mondo siamo noi, con queste mani terrene e questo cuore che decide allineandosi all'amore.
